Ciao,
tu come vedi la
vita?
Bella, appassionante, densa di opportunità e di esperienze da
gustare?
Oppure dura e faticosa e piena di problemi?
Se la
risposta è quest’ultima, la buona notizia è che non c’è nulla nella vita che non
vada, ma ciò che non va risiede nella nostra percezione, solo ed esclusivamente
lì. E siccome noi abbiamo creato questa percezione, noi la possiamo de-creare e
ricreare in modo diverso, più produttivo, così da poter vivere una vita come la
desideriamo.
Ma se i problemi ci sono ‘davvero’? Genitori malati, lavoro
precario, poco denaro, e tante altre difficoltà più o meno grandi? La risposta è
sempre la stessa: se cambieremo il nostro modo di percepire i problemi anch’essi
potranno diventare meno pesanti.
La percezione è una scelta, non un
‘dono’ di natura. Nessuno ci ha insegnato che abbiamo il potere di modificare la
nostra percezione e che il modo che attualmente abbiamo di percepire non è il
solo possibile, anche se ci sembra tale. In realtà siamo abituati a vedere le
cose sempre dalla stessa angolatura e la nostra abitudine ci fa credere che non
ne esista un’altra, ma non è così. E’ sempre possibile considerare le cose
diversamente, e spesso in modo molto più profondo e produttivo.
Se, ad
esempio, mia suocera (o mia madre, o mia nuora o qualunque altra persona) entra
in casa mia e si comporta da padrona e questo mi fa stare male, forse è il caso
che comprenda che il problema non sta nella suocera, ma nella mia incapacità di
arginare la sua presenza invadente.
Cambiare la mia percezione, allora,
non dovrà consistere semplicemente nel convincermi che mia suocera non mi
disturba, ma nel comprendere che sto guardando nella direzione sbagliata: il
problema non è fuori, è dentro di me. Potrò allora lavorare sulla mia capacità
di mettere dei confini e farli rispettare, serenamente e senza conflitti.
Qualsiasi problema ‘esterno’ riscontriamo ne ha uno complementare
‘interno’. Sempre. Nessuna situazione ha di per sé la possibilità di rovinarmi
la vita, solo io ho il potere di rovinarmela.
Allora, forse, nuovamente,
sarà il caso che io guardi dentro di me: lì c’è il problema, lì c’è la
soluzione. Fuori non c’è niente, c’è solo un fatto di per sé neutro, privo di
significato. Il significato viene attribuito da me. E’ come io vedo la realtà
che la crea. Non esiste una realtà oggettiva, già creata. E’ la nostra
interpretazione a dare forma alla realtà, la plasma e la etichetta, nessun
significato esiste a priori.
Ma se il mio problema non è una questione
di rapporto, ma un fatto ‘oggettivo’, ad esempio la malattia di una persona
cara, come faccio a vedere le cose in modo positivo?
Bene, anche se può
sembrare impossibile, anche qui abbiamo un ampio margine di intervento. Possiamo
cioè abbatterci e farci annientare da questa situazione, oppure possiamo
accettarla completamente e senza riserve, senza cioè considerarla sbagliata,
ingiusta o cattiva, e cercare di vivere la nostra quotidianità concentrandoci
sul positivo che c’è.
C’è sempre la possibilità di vedere le cose
diversamente da come le vedo. Se c’è anche solo una persona al mondo che vive
una situazione simile alla mia in modo più costruttivo, questo è possibile anche
per me. Come? Cambiando gli occhi, la mia percezione, il mio modo di vedere
quella cosa specifica. Non ho bisogno di denaro, né di altri strumenti.
Non incorriamo nell’errore di accettare ciò che si può cambiare, questa
non è una scelta coraggiosa, ma è una scelta basata sulla paura, la paura di
apportare cambiamenti nella nostra vita, e anche se la travestiremo da scelta
nobile non lo sarà affatto, e soprattutto questo tipo di accettazione non potrà
portarci alla serenità. Quindi stiamo attenti a non prenderci in giro.
E
se trovi difficoltà ad attuare tutto ciò, ricordati che l'aiuto di un coach può
essere fondamentale per avviare i ltuo processo verso il miglioramento della
qualità della tua
vita.
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